“Chiediamo delle certezze” questo il grido da parte dei rappresentanti dei locali da ballo e del mondo della musica e dell’intrattenimento. Ai microfoni di Radio FM1, ospiti di Paolo Paoletti, i rappresentanti del settore musica e intrattenimento. Maurizio Casarola (Assointrattenimento di Confindustria), Elio Giobbi di Assoartisti Confesercenti, Andrea Raccichini (direttore artistico).

“Quello che non capiamo – spiegano – è che adesso tutto è stato riaperto tranne il nostro settore legato ai locali da ballo. Eppure basta uscire la sera e farsi una passeggiata per rendersi conti che ovunque c’è gente che balla, tra poco anche nei sottoscala. Il tutto senza il rispetto di alcun criterio di sicurezza sanitaria, cosa che invece noi, con i nostri locali, riusciremmo a garantire”.

C’è amarezza, delusione ma anche molta incertezza nelle parole di Casarola: “Quale sarà il futuro dei locali da ballo? Non lo sappiamo. Parecchi di noi chiuderanno se la situazione dovesse continuare così. Per quanto riguarda coloro che riapriranno, non si sa quando, c’è da capire come cambieranno le cose dopo che per 18 mesi la gente si è abituata a ballare in altri posti, dove non c’`e una sicurezza dove nessuno ti controlla”. Un esempio sono i tanti contagi avvenuti in feste private.

“Tutte le sale da ballo sono chiuse, li ci lavora un indotto di 100 mila persone – aggiunge Elio Giobbi – come Assoartisti rappresentiamo tutto il mondo dello spettacolo, deejay, tecnici, service, un numero enorme di persone che ruota attorno a questo mondo. Sui tavoli nazionali chiediamo di avviare una campagna di sensibilizzazione verso la gente per far capire che i posti sicuri dove potersi divertire sono i locali da ballo, che rispettano minuziosamente tutte le regole, e non certo la festa privata”.

A confermare questa certezza è Andrea Raccichini, storico deejay e organizzatore di eventi nei più grandi locali delle Marche e non solo: “Tantissimi di noi sono rimasti senza lavoro in  questi mesi e se il settore non ripartirà ci troverano di fronte ad un punto di non ritorno”.

Un barlume di speranza potrebbe essere rappresentato dal green pass: “Ben venga se questo ci consentirà di riaprire a breve”. Intanto la stagione estiva è ormai persa. Dita incrociate per un accordo, sui tavoli nazionali, che consenta la riapertura in sicurazza  a partire dai primissimi mesi autunnali.

 

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